Blogstory

Questo blog è la storia di un cammino che, come per i discepoli di Emmaus, nasce da una delusione e si snoda attraverso una ricerca.
All’improvviso Qualcuno si affianca.
Stiamo camminando… vuoi rimanere con noi?
Parleremo di tutto ciò che la nostra giornata e la nostra vita ci riserva.

3 thoughts on “Blogstory

  1. Alba62 ha detto:

    .. non è più tempo di farsi affiancare o di viceversa… è giunto il tempo di aprire la strada alla VERITA’ a testimonianza di una fede che sempre più difficilmente riusciamo ad esprimere… Le paure, le angosce.. Dobbiamo tornare consapevoli che non esistono alternative al bene di Dio, e solo grazie a Lui possiamo avere certezze nel futuro… Il mondo del profitto stà implodendo, questo mondo che per anni ha mostrato che si può vivere “molto meglio”senza fede, si sta accartocciando su se stesso, e il mondo non è in grado di reagire e trovare soluzioni.. stiamo brancolando nel buio e nessuno sa cosa potrà succedere negli anni a venire… Non abbiamo scelta.. Dio è l’unica guida in grado di farci uscire da questo tunnel… Dio è Amore.. e solo l’Amore è in grado di dare risposte.. Testimaniare con i fatti, la nostra fede, ecco il compito che ci aspetta.

    • Sorella oggi e sempre ha detto:

      Ogni giorno, ciascuno di noi, può e deve essere testimone della sua fede, del suo essere cristiano: non solo perchè ha ricevuto il Battesimo ma perchè è convinto che il Bene ha valore e può trasformare chi lo vive, lo compie e chi lo circonda. Non è semplice… ma Lui è sempre con noi e dentro di noi. “Io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo”. Ci crediamo?

  2. voce18 ha detto:

    Io ci credo che Lui è con me fino alla fine del mondo, l’ho sentito anche nei periodi di aridità, di stanchezza e di delusione. Però in questi periodi è difficile perseverare e la tentazione di mollare tutto, speranza compresa, è forte! E’ per quello che abbiamo bisogno di camminare verso Emmaus: per sentirci scaldare il cuore.
    @Alba62: ti riporto un pezzetto del commento di padre Ermes Ronchi alla liturgia in rito romano di domenica 23 ottobre (ho messo il link su facebook).
    È quasi un terzo comandamento sempre dimenticato: «ama te stesso», perché sei come un prodigio, porti l’impronta della mano di Dio. Se non ami te stesso, non sarai capace di amare nessuno, saprai solo prendere e possedere, fuggire o violare, senza gioia né gratitudine. Se per te desideri pace e perdono, questo tu offrirai all’altro. Se per te desideri giustizia e rispetto, tu per primo li darai. Ma perché amare, amare con tutto me stesso? Perché portare il cuore a queste vertigini?
    E’ la capacità di amare che dà le vertigini: devi cominciare con l’amare ed il rispettare te stesso e vivere con gli altri trattandoli come se fossero Dio!
    Non è difficile… siamo già in tre a provarci!

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