In qualche modo la quarta malattia indicata Papa Francesco si va a sovrapporre alla terza.
A me fa venire i brividi perché mi richiama con insistenza una frase che sento con consuetudine nell’ambiente ecclesiale, anche nella mia piccola parrocchia: “abbiamo sempre fatto così”.
Cioè abbiamo pianificato una cosa 30/40/50 anni fa e la portiamo avanti così perché è perfetta ed ormai la gente è abituata!
Non si tratta di scardinare meccanismi rodati, di stravolgere l’ortodossia della Chiesa e nemmeno di accantonare le persone per il gusto di cambiare: no! Si tratta, molto più semplicemente, di accettare le critiche costruttive e di “pianificare ascoltando”, dove ascoltando non è il semplice confronto verbale che passa attraverso le orecchie, ma è soprattutto un “ascolto del cuore”. Ho esperienza di tante di quelle riunioni con cuori sordi…!!!
Secondo me la buona pianificazione si ottiene prima a tavolino, prosegue sul campo e si conclude nuovamente al tavolo delle verifiche. Questa, a mio parere, è la pianificazione che tiene conto ed è fedele allo Spirito Santo perché non si esaurisce portando avanti le proprie idee con il paraocchi, ma lascia spazio anche a pareri diversi, fa emergere anche eventuali negatività senza avere paura di affrontarle.
Soffro sempre quando mi sento dire: “tu vedi sempre le cose negative; dai… continuiamo…”.
Non si tratta di vedere negativo: si tratta di ascoltare la voce dello Spirito e di guardare con occhi appassionati. Gli unici che vanno oltre i difetti perché sanno vedere l’essenza dell’amore di Dio.