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Chi c’è in ascolto?

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Pochi di voi sanno che lunedì scorso si è tenuto in Vaticano un particolare incontro durante il quale diversi blog sono passati dalla loro forma di “diario tecnologico” ad una forma tridimensionale.
Si è trattato del Vatican Meeting Bloggers: in poche parole la Chiesa, rappresentata da alcune autorità e persone che la compongono, ha chiamato a raccolta e voluto incontrare diverse altre persone che comunicano un messaggio in maniera continuativa attraverso un blog, non necessariamente di stampo cattolico e non solo italiani (a tal proposito potete vedere l’elenco degli invitati pubblicato qui)
Sono stati invitati 150 bloggers su 750 che avevano inviato la richiesta di partecipazione!
Il mio amico don Paolo Benvenuto era presente per la nostra “associazione Qumran” che cura diversi siti ed anche un aggregatore di blog cattolici. Io non ero presente ma ho seguito l’incontro soprattutto attraverso la pagina dedicata di twitter ed il gruppo dedicato di facebook.

Premesse queste notizie, necessarie per chi non conosce l’evento, posso dire che, a mio modestissimo parere, si è trattato di un bell’incontro, una tappa importante nella storia della Chiesa! Se avete voglia e tempo scorrete un po’ i vari post che trovate appunto su twitter e facebook e ve ne accorgerete da soli…
Da persona che vive con passione il proprio servizio all’interno della Chiesa con l’utilizzo di tutte le nuove tecnologie digitali, non posso fare a meno di sottolineare che il passo più importante è stato proprio quello di chiamare a raccolta un campione del popolo dei bloggers partendo dalla convizione che oggi l’informazione, la condivisione, l’ascolto, il dialogo, partono da qui, dal basso, da tutti noi che scriviamo il nostro quotidiano sulla tastiera di un pc o di uno smartphone, eternamente connessi ed in ascolto.
Alcuni interventi della giornata e post-interventi dei presenti sui propri blog mi sembrano proprio interessanti, meritano sicuramente una lettura attenta ed approfondita, una riflessione anche solo a carattere personale e se poi si riuscisse anche a farla attraverso dei piccoli commenti condivisi e si riuscisse ad istaurare un dialogo multimediale, meglio ancora!
In particolare vi segnalo:
le frasi da ricordare
il video dell’intervento di mons. Claudio Maria Celli
la riflessione di Fabio Colagrande
il post di Paolo Rodari
– la pagina istituzionale del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali

A margine (ma non troppo…) riporto una mia riflessione, da non professionista, ma da appassionata.
Mi è sembrato particolarmente importante il fatto che si sia sottolineata la dimensione dell’ascolto: i blog possono sembrare, a prima vista, delle pagine autoreferenziali, dove una persona scrive per mettersi in mostra. In realtà molti non colgono la dimensione dell’ascolto che è insita in un blog: se io pubblico un articolo non è mai solo per me, ma è un pensiero a cui spero che altri diano ascolto e sul quale intervengano con un loro pensiero a cui io darò ascolto. L’ascolto non è forse una delle situazioni più difficile da realizzare nella vita? Un ascolto che venga dal cuore, non solo dai padiglioni auricolari! Un ascolto pulsante di attenzione e partecipazione…
E voi pensate che non sia importante per noi, persone che crediamo, dedicare tempo all’ascolto degli altri, sia che questo avvenga in versione tridimensionale, sia che avvenga attraverso un “infernale strumento tecnologico”?
E voi pensate che la Chiesa si lasci scappare questa nuova dimensione di ascolto presente nella rete?
E voi pensate che Cristo, se fosse vivo oggi, non aprirebbe un blog (citazione da un intervento nella giornata)?

Io penso solo che la Chiesa ha fatto capire, e da tempo, di essere attenta e presente a questa nuova era tecnologica; si è resa conto che oggi l’annuncio e la nuova evangelizzazione passano proprio da qui, è qui che possiamo trovare il mondo che vive e pulsa, il mondo che ascolta.
Peccato che nella mia comunità parrocchiale questa dimensione è ben lungi dall’essere accolta e ascoltata.

Detto questo, metto a riposo le mie dita, il mio mac, il mio iphone, il mio cervello, ma non la mia passione ed il mio amore per Cristo e per l’annuncio cristiano. Sperando che possa diventare contagioso…

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