Archivio mensile:settembre 2013

Quei giganti di catechisti

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Vale assolutamente la pena leggere il discorso e l’omelia della S. Messa di papa Francesco ai catechisti!
Attenzione, non solo se si è catechisti, ma anche se si è genitori, se un tempo si è stati catechisti, soprattutto se si è stati catechizzati (e tutti lo siamo!).
Io dico che sono stupendi!
Ognuno di noi può scorrere, leggendo, visi e volti; per me è stato bello ripensare alle mie catechiste, quelle con il diploma da catechista, ma ancor più a chi mi è stato catechista nella vita, con la sua vita, permettendo che le nostre due vite si incontrassero nel punto cruciale dell’esistenza, dove le domande diventano dubbi, dove le certezze diventano condivisioni, dove tutto è dono ed ha un senso diverso!
Discorso in aula Paolo VI
Omelia alla S. Messa del 29 settembre
Riprendo un’affermazione sentita ieri sera, a “Che tempo che fa”: Un gigante non è colui che ti fa sentire una nullità ma colui che ti fa venir voglia di essere come lui.
Non per tutti, ma per un certo tipo di catechisti ci sta bene, no?

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La prima domenica senza don Mario

47_bigDon Mario l’ho conosciuto ormai dodici anni fa. Sempre silenzioso, sempre preciso, sempre presente, tolto il solito periodo luglio-agosto in cui non lo vedevamo. E, puntuale, la prima domenica di settembre rieccolo!
Ieri no. Ieri io c’ero in sacrestia come sempre per il turno di “sacrestana-sostituta estiva e delle solennità”, lui non c’era più. Mi giravo e mi sembrava di vederlo mentre indossava i paramenti per la messa.
Ed invece non c’è più: è tornato tra le braccia del Padre inprovvisamente nel periodo di ferragosto, quando meno te lo aspetti.
Di lui mi restano alcuni flashes: la prima volta in cui ha fatto l’omelia riguardante l’episodio di Zaccheo e mi ha affascinato raccontando la collocazione storico-geografica dell’avvenimento; la prima volta in cui l’ho visto quasi sorridere, grazie ad una battuta di don Gianni sul nuovo evangeliario ambrosiano utilizzato per le intronizzazioni; la volta in cui mi ha tranquillizzato quando le suore mi avevano chiesto di aiutarlo a distribuire l’eucaristia ed io cercavo di spiegare che non potevo farlo (e lui mi ha spiegato esattamente perchè invece potevo farlo).
E mi resta questo grande bagaglio spirituale che ha arricchito gli ultimi dodici anni di cammino.
In sacrestia accoglierò e incontrerò altri sacerdoti. Ma lui rimane in un pezzetto di cuore!

Un weekend con Martini

martini_635x_vedelontano_794971E’ trascorso il primo anno senza la presenza terrena del cardinal Martini, ma la sua presenza spirituale si è fatta sentire, eccome!
Lo scorso sabato mi sono proposta, ed ho mantenuto la promessa, di recarmi sulla sua tomba in duomo. Prima delle 8 di mattina, con Milano ed il duomo praticamente deserti, sono arrivata alla tomba ed è stato molto bello potersi fermare in raccoglimento, vedere che altre persone facevano altrettanto in un via vai continuo di gente di ogni tipo. Ogni testa un po’ incanutita mi faceva pensare al fatto che, come me, questa stessa testa era lì a sentirlo negli anni della propria gioventù e portava con sè il piccolo o grande ricordo personale, portava tutto il bene ricevuto da lui ed a lui ridonato nel corso della vita. La dimostrazione di affetto ed il grazie personale!
Prima di questo momento non mi sono fatta mancare una specie di “preparazione”. Nelle due serate precedenti ho letto il libro di don Damiano e visto il DVD presentato alla Mostra di Venezia. Li ritengo due piccoli capolavori: il libro di don Damiano trasuda affetto e vita da ogni pagina, sembra quasi di vivere i momenti che racconta, dal più piccolo al più importante.
Del DVD mi hanno colpito l’inizio con la voce stentorea del cardinale che riecheggia nel duomo e la mente è ritornata a tante parole ascoltate con la stessa intensità, lo stesso calore, la stessa emozione, la stessa vicinanza; l’ultimo pezzo di video con le ultime parole e la voce che non c’è più, che esce con molta fatica, ma che ancora è una benedizione; ed il fantastico finale che ci dimostra come il Signore ha ascoltato la preghiera del cardinale… anzi, forse il cardinale, arrivato lassù, ha avuto subito un canale privilegiato!
Martini non si dimentica. Noi che l’abbiamo avuto come maestro e padre non possiamo dimenticarlo. E dobbiamo continuare ad inquietarci, a guardare lontano! Ed a sperare di poterlo annoverare, un giorno, tra i Padri della Chiesa!

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Berlicche

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